mercoledì 2 agosto 2017

LA POLIZIA LOCALE DEVE ESSERE ARMATA O DISARMATA?

Sul grave episodio accaduto a Firenze si è diffuso in rete a macchia d'olio un brevissimo video, dove si vedono due agenti della Polizia Locale di Firenze avvinghiati ad un altro soggetto, che spara.

Drammatica sequenza ripresa in un video che ha scatenato migliaia di commenti, nei quali colleghi e privati cittadini si sono confrontati a suon di post.
E come sempre più spesso succede, alcuni leoni da tastiera hanno purtroppo esagerato, nell'indifferenza di associazioni di categoria e sindacati, forse impegnati in altre cose, che nei fatti nemmeno loro hanno interesse a tutelare il nostro onore.
Nonostante ciò, non mi piace fare processi sommari, soprattutto se non conosco nei dettagli i fatti, come in questo caso.
Resta la consapevolezza che un'altra tragedia è stata sfiorata nel silenzio assordante della politica che non può (o non vuole) aprire una seria riforma del sistema di sicurezza in Italia, composta da un numero elevatissimo di operatori di Polizia, divisi, malpagati, che spesso non collaborano e non dialogano tra loro.
Ma la lingua batte, dove il dente duole e la mia domanda è sempre la stessa:
cosa deve fare la Polizia Locale e quali devono essere i suoi compiti?

Poliziotti o amministrativi?

Ormai, dopo la mia articolata proposta del ferragosto 2014, che tante critiche mi è costata, sempre più colleghi convengono che la vera battaglia non si deve combattere per avere di più o di meno, a secondo della sensibilità dei singoli, ma nel pretendere chiarezza di ruolo.
Una norma che chiarisca una volta per tutte cosa gli operatori di Polizia Locale devono fare, ma soprattutto cosa non devono fare.
E invece incredulo mi trovo a leggere assurde circolari del Ministero dell'Interno che disquisiscono su pesi e lunghezze delle mazzette, si mettono a distinguere tra "safety" e "security" o tra "sicurezza urbana" e "sicurezza integrata", dove di chiaro io vedo solo qualche fregatura per gli uomini e le donne della Polizia Locale.


Ma per tornare all'episodio di Firenze, emerge in tutta la sua criticità il tema sulla preparazione di soggetti che per servizio, portano un arma da fuoco.
Quanti di noi sanno con precisione cosa si fa in caso di una colluttazione?
Le amministrazioni di appartenenza ci selezionano e ci formano adeguatamente?
Come vengono custodite le armi e quali sicurezze offriamo alla collettività?
La Polizia Locale deve essere armata?

Che forse la recente battaglia di un sedicente sindacato di categoria per difendere dei colleghi, obiettori di coscienza, a Venezia, sia la strada da percorrere?

Non mi dilungo oltre anche se non è mai facile sintetizzare quello che mi ribolle dentro e vi lascio con questo quesito, sperando che sempre più colleghi converranno con me che a tutte queste domande non si può rispondere se non si risponde alla madre di tutte le domande che da tempo ho ormai trasformato anche in un hashtag.
#poliziottioamministrativi 



Fabrizio Caiazza



CIRCOLARE VIMINALE - ATTUAZIONI DEL DECRETO 14/2017 SULLA SICUREZZA URBANA
VIDEO COLLUTAZIONE

giovedì 27 luglio 2017

La Polizia Locale e il terrorismo: che c'azzecca?

A ventiquattro anni dalla strage di via Palestro, mi ritrovo di nuovo, in una Milano semi deserta, ad onorare il ricordo del nostro collega, Alessandro Ferrari, morto dilaniato da una bomba, insieme a 4 Vigili del Fuoco, attirati in una criminale trappola.
La memoria dei colleghi più anziani mi ha permesso in questi anni di rivivere attraverso i loro racconti, i tragici momenti che hanno anticipato l'esplosione e la sofferenza che tale vigliacco attacco ha prodotto non solo nei familiari, ma in tutti coloro i quali avevano conosciuto Alessandro e indossavano la sua stessa divisa, consapevoli, inermi, che ciascuno ha rischiato di fare la sua tragica fine.
Quella stessa divisa che anch'io indosso con onore da vent'anni, ma che a volte mi sta stretta, soprattutto se penso ai recenti attacchi terroristici che stanno insanguinando tante città europee.
Tanti dubbi mi assalgono e mi fanno chiedere sempre più spesso chi siamo e dove stiamo andando.
Non nascondo il mio smarrimento sopratutto se, analizzando un periodo storico abbastanza lungo, mi rendo conto che le norme stanno assegnando agli uomini e le donne della Polizia Locale sempre più mansioni pericolose, ma quando si tratta di difenderci ecco che le stesse norme presentano gravissime lacune e discrasie.
L'effetto finale è una totale sovraesposizione ai pericoli che lo Stato Italiano, in tutte le sue articolazioni, anche Locali, non vuole tutelare.
La domanda che mi assale quindi è sempre la stessa: siamo poliziotti o amministrativi?
E non è una domanda banale perché non esiste in nessun altro Paese Europeo un operatore di Polizia, anche Locale, che non ha tutele come accade in Italia.
Eppure la nostra presenza ci viene richiesta ogni giorno, ci viene richiesto di controllare il territorio e lo facciamo, senza falsa modestia, molto bene, perché con il nostro servizio di prossimità riusciamo a conoscere palmo a palmo, il territorio cittadino.
Una conoscenza che se meglio sfruttata ci consente di conoscere quei movimenti e traffici loschi che avvengono nei portoni di abitazioni anonime o in scantinati semiabbandonati.
Sarà che a qualcuno facciamo paura?
I cittadini sono stati abituati ad identificarci erroneamente come quelli delle "multe" quando siamo molto, molto di più.
Un bellissimo e quasi unico articolo a favore del nucleo ambientale della Polizia Locale di Milano lo scrisse Nando Dalla Chiesa che nel 2014 ci aveva definito "vere sentinelle antimafia".
Come mai non si è mai aperto un vero dibattito sulla sicurezza in Italia, perché non si vuole dare chiarezza di ruolo alla Polizia Locale, inserita in un percorso serio di preparazione e formazione nel più ampio progetto di unificazione delle troppe Polizie presenti in Italia?
A qualcuno fa comodo tenerci ibridi e solo all'occorrenza qualificarci come operatori di Polizia da schierare come carne da macello davanti ad improvvisati New Jersey?
La classe politica e sindacale ha precise responsabilità, forse condizionata dagli opposti sentimenti della categoria.
Spero che anzitutto i cittadini, quelli onesti, quelli che davvero vogliono un Italia più giusta, si rendano conto di questa situazione e chiedano ai propri rappresentanti un sistema di sicurezza efficace ed efficiente.
Scusami Alessandro se ti ho "usato" per questo sfogo, ma a mio modo ho voluto ricordare il tuo gesto eroico e come anche una semplice pattuglia della Polizia Locale può salvare delle vite umane anche a costo della propria come hai fatto tu, ventiquattro anni fa, in via Palestro a Milano in un gravissimo attacco terroristico.

Fabrizio Caiazza

venerdì 21 luglio 2017

Altro che riforma..... una proposta di legge al C.d.S. che penalizzerebbe la PL

E' una proposta di legge di giugno scorso a firma del Deputato Fauttilli, ma leggete la parte dedicata all'art. 208 CdS (art. 3). Se dovesse passare un testo del genere non ci sarà più alcuna previdenza e nessuna possibilità di finanziare indennità future come qualcuno sta sbandierando per tenere calma la base, riempire i tavoli di discussione in costosi convegni  che arricchiscono pochi ed assolutamente inutili per la categoria. Stanno cercando di togliere qualsiasi forma di tutela per la Polizia Locale.
Invece di modificare l'art. 208 rendendo obbligatorio il versamento di una parte dei proventi nell'assistenza e previdenza per gli operatori di Polizia locale, un altro illuminato parlamentare pensa a ridurne la portata. Troppi Comuni  negano ai propri agenti tali tutele e (forse dolosamente) ignorano le potenzialità di questo articolo. 
Nel silenzio generale.

Fabrizio Caiazza.

Link per scaricare la proposta di legge.

giovedì 13 luglio 2017

La mobilitazione passa anche dallo sport . Una squadra sportiva adotta il pegaso

Bassa Romagna (RA). Il gruppo sportivo della Polizia Municipale della Bassa Romagna ha adottato lo stemma con il pegaso alato con una piccola modifica inerente proprio la scritta "Gruppo sportivo". La speranza è che possa essere adottato anche da altri gruppi sportivi di polizie locali e creare un'uniformità nazionale, almeno nel settore sportivo.

mercoledì 12 luglio 2017

Uccise vigile,affidato a servizi sociali

(ANSA) - MILANO, 12 LUG - Ha ottenuto l'affidamento in prova ai servizi sociali, dopo 5 anni e mezzo di carcere minorile, Remi Nikolic, il giovane nomade che nel gennaio 2012, quando non aveva ancora 18 anni, a bordo di un suv travolse e uccise l'agente di polizia locale Niccolò Savarino, a Milano, e venne arrestato in Ungheria. Lo ha deciso il Tribunale per i Minorenni di Milano accogliendo l'istanza dell'avvocato David Russo.
Nikolic, che ha 23 anni, è stato condannato in via definitiva per omicidio volontario a 9 anni e 8 mesi.


Da "Ansa.it"

E' evidente che la giustizia italiana è allo sfacelo. Il giudice non può dormire con la coscienza a posto.
Siamo indignati.

M.T.

Attentato incendiario alla scuola di Polizia Locale a Modena: si indaga per terrorismo

da "La Pressa Modensese"

Per l'attentato incendiario all'alba del 29 giugno scorso ai danni della Polizia Locale di Modena, si prospetta l'ipotesi di terrorismo. Stando alle valutazioni del Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia dell'Emilia-Romagna Amato, sarebbe configurabile il reato 280bis, vale a dire atto di terrorismo con ordigni micidiali o terroristici. Le indagini affidate alla Squadra Mobile della Polizia di Stato e coordinate dalla Procura di Modena passeranno quindi a Bologna anche se per il principio della continuità territoriale il pm Katia Marino, titolare del fascicolo, continuerà a lavorare di concerto con la stessa Direzione Distrettuale Antimafia al fine dell'individuazione degli autori.
L'attentato, messo a segno attraverso due ordigni incendiari rudimentali posizionati davanti ad una serracinesca di fianco al portone di ingresso principale e nei pressi della porta del locale caldaie, avrebbe potuto avere effetti ben più devastanti nel caso in cui le fiamme non si fossero fermate all'esterno dell'edificio, ma avessero coinvolto l'intero stabile, compreso, appunto, il locale caldaie. Il veloce intervento dei vigili del fuoco, allertati all'alba dai residenti della zona svegliati da due esplosioni, ha certamente contribuito ad evitare il peggio.
Nella foto, il punto in cui è stato posizionato uno dei due ordigni incendiari e la serracinesca distrutta dalle fiamme limitate all'esterno della struttura.


Una notizia che dovrebbe fare riflettere soprattutto le istituzioni.

martedì 11 luglio 2017

Agente e Ispettore della Polizia locale di San Donato Milanese e il commento su facebook

In merito al recente trsite episodio avvenuto a San Donato Milanese che ha visto la morte di due operatori della Polizia Locale e alla comparsa di un commento su facebook al post di una testata giornalistica riferiamo quanto segue:




ABBIAMO SCRITTO ALLA DIREZIONE SANITARIA DELL'OSPEDALE SACCO E ALL'ORDINE DEI MEDICI DELLA PROVINCIA DI MILANO
Gentilissimi Dottori,
con la presente intendo segnalarvi una grave e volgare frase scritta lo scorso 30 giugno dal dott. Dario Ballarin su un noto social network per commentare un articolo giornalistico che riprendeva il tragico evento in cui un agente della Polizia Locale di San Donato Milanese, ha ucciso il suo superiore per poi togliersi la vita a sua volta.
Dal profilo del dott. Ballarin, con il quale è stata scritta la volgare considerazione, lo stesso si dichiara medico chirurgo presso l'ospedale Luigi Sacco ed è per questo che mi sono permesso di scrivervi.
L'evento mi ha turbato molto anche perché conoscevo personalmente uno dei due colleghi morti e leggere tali commenti, mi ha fatto riflettere su come la violenza (anche verbale) si stia impossessando di tante persone, anche quelle più impensabili.
Se poi una di queste persone riveste un ruolo importantissimo e delicato come il vostro, ecco che la frase diventa inaccettabile e in palese violazione con il giuramento di Ippocrate.
Come può un medico scrivere pubblicamente sotto un articolo così tragico "2 ghisa in meno, un progresso..." ?
Come si può accettare che un medico che ha come sua missione quella di salvare la vita delle persone, si abbandoni a così basse considerazioni?
E se un mio collega dovesse ricorrere alle cure dell'Ospedale Sacco, potrebbe stare tranquillo o dovrebbe convivere con il timore di avere a che fare con questo medico?
Agirebbe lo stesso con il massimo della professionalità indipendentemente dalla professione del suo paziente?
Non è ammissibile che un esercente la professione medica si abbandoni pubblicamente a tali bassezze e per questo motivo, qualora Dario Ballarin risulti davvero un medico dell'ospedale Sacco, chiedo che lo stesso venga perseguito a livello disciplinare sia dalla Direzione Medica che dall'Ordine dei Medici della Provincia di Milano presso il quale risulta iscritto.
Al fine di consentirvi di eseguire i dovuti accertamenti, allego alla presente due screenshot che riprendono la frase incriminata e un esploso del profilo con il quale è stato scritto.
Mi riservo di informare l'autorità Giudiziaria, di concerto con il Comando della Polizia Locale di San Donato Milanese, al fine di valutare eventuali ulteriori più gravi 
responsabilità.
In attesa di un vostro cortese riscontro porgo i miei più distinti saluti.
Vice Commissario 
dott. Fabrizio Caiazza

lunedì 25 luglio 2016

Mentre a Modena.... quattro agenti colpiti da una coppia

Modena. 25 luglio 2016.
Mentre a Milano nella mattinata la Polizia Locale era intervenuta per l'allarme bomba nella stessa giornata agenti della Polizia Municipale di Modena intervenivano per sedare una lite furiosa all'esterna della stazione ferroviaria. Una coppia probabilmente sotto l'effetto di sostanze stupefacenti si è accanita quindi contro i primi due agenti intervenuti poi contro quelli giunti di rinforzo.

Preme sottolineare anche in questa occasione che gli impiegati in divisa non si trovavano li per elaborare pratiche amministrative , rilasciare certificati o mettere timbri ma in veste di poliziotti, peccato che per i nostri politici non lo siamo appieno.

Ancora un grazie ai nostri parlamentari che ci vedono come fantasmi....

#poliziottioamministrativi ? 

Mauro T.


Metti un un giorno che scatta l'allarme bomba e ci trovi la Polizia Locale.....

Milano - 25 luglio 2016.
Non è la prima volta e purtroppo non sarà l'ultima in cui scatterà un allarme bomba in qualche città italiana, in qualche luogo di aggregazione, nella speranza che siano sempre falsi allarmi.
Oggi è accaduto a Milano e la Polizia Locale è stata fra le prime ad intervenire e a garantire la sicurezza del luogo fino alla fine delle operazioni di bonifica.

Non si trovavano li per fare multe o per dirigere semplicemente il traffico ma per garantire la sicurezza dei cittadini !!

Purtroppo dai politici e gran parte dei media non sentirete parlare dell'intervento della Polizia Locale perchè solitamente siamo considerati dei fantasmi, entità presenti ma invisibili, soprattutto in queste occasioni.

E intanto i politici  oltre alle parole continuano a non andare.... eppure anche oggi non stavamo svolgendo dei semplici compiti da impiegato ma da poliziotti.

#poliziottioamministrativi ?

Noi continueremo a protestare e a informare. Seguiteci anche su twitter !

Mauro T.