Sul
grave episodio accaduto a Firenze si è diffuso in rete a macchia d'olio
un brevissimo video, dove si vedono due agenti della Polizia Locale di
Firenze avvinghiati ad un altro soggetto, che spara.
Drammatica sequenza ripresa in un video che ha scatenato migliaia di commenti, nei quali colleghi e privati cittadini si sono confrontati a suon di post.
E come sempre più spesso succede, alcuni
leoni da tastiera hanno purtroppo esagerato, nell'indifferenza di
associazioni di categoria e sindacati, forse impegnati in altre cose,
che nei fatti nemmeno loro hanno interesse a tutelare il nostro onore.
Nonostante ciò, non mi piace fare processi sommari, soprattutto se non conosco nei dettagli i fatti, come in questo caso.
Resta la consapevolezza che un'altra
tragedia è stata sfiorata nel silenzio assordante della politica che non
può (o non vuole) aprire una seria riforma del sistema di sicurezza in
Italia, composta da un numero elevatissimo di operatori di Polizia,
divisi, malpagati, che spesso non collaborano e non dialogano tra loro.
Ma la lingua batte, dove il dente duole e la mia domanda è sempre la stessa:
cosa deve fare la Polizia Locale e quali devono essere i suoi compiti?
Poliziotti o amministrativi?
Ormai, dopo la mia articolata proposta
del ferragosto 2014, che tante critiche mi è costata, sempre più
colleghi convengono che la vera battaglia non si deve combattere per
avere di più o di meno, a secondo della sensibilità dei singoli, ma nel
pretendere chiarezza di ruolo.
Una norma che chiarisca una volta per
tutte cosa gli operatori di Polizia Locale devono fare, ma soprattutto
cosa non devono fare.
E invece incredulo mi trovo a leggere
assurde circolari del Ministero dell'Interno che disquisiscono su pesi e
lunghezze delle mazzette, si mettono a distinguere tra "safety" e
"security" o tra "sicurezza urbana" e "sicurezza integrata", dove di
chiaro io vedo solo qualche fregatura per gli uomini e le donne della
Polizia Locale.
Ma per tornare all'episodio di Firenze, emerge in tutta la sua criticità
il tema sulla preparazione di soggetti che per servizio, portano un
arma da fuoco.
Quanti di noi sanno con precisione cosa si fa in caso di una colluttazione?
Le amministrazioni di appartenenza ci selezionano e ci formano adeguatamente?
Come vengono custodite le armi e quali sicurezze offriamo alla collettività?
La Polizia Locale deve essere armata?
Che forse la recente battaglia di un
sedicente sindacato di categoria per difendere dei colleghi, obiettori
di coscienza, a Venezia, sia la strada da percorrere?
Non mi dilungo oltre anche se non è mai
facile sintetizzare quello che mi ribolle dentro e vi lascio con questo
quesito, sperando che sempre più colleghi converranno con me che a tutte
queste domande non si può rispondere se non si risponde alla madre di
tutte le domande che da tempo ho ormai trasformato anche in un hashtag.
#poliziottioamministrativi
Fabrizio Caiazza
CIRCOLARE VIMINALE - ATTUAZIONI DEL DECRETO 14/2017 SULLA SICUREZZA URBANA
VIDEO COLLUTAZIONE